Cos'è il Native Advertising?

Condividi l'articolo:
Cos'è il Native Advertising?
Native Advertising significa, letteralmente, pubblicità nativa.
Si tratta di una nuova forma di promozione che nasce dall'intuizione del maestro del web marketing Dan Greenberg, e che punta tutte le sue carte sulla diffusione di messaggi pubblicitari all'interno di contenuti informativi, quali ad esempio articoli e video.
Il suo scopo è aggirare le difese immunitarie del consumatore, camuffando il messaggio pubblicitario infiltrandolo all'interno di un contenuto digitale, la cui lettura o visione spinge l'utente ad assorbire la pubblicità senza trovarla invasiva o fastidiosa.
Come funziona il Native Advertising?
Tecnicamente il Native Advertising è davvero semplice da realizzare.
Il suo funzionamento, infatti, si basa sul semplice inserimento di backlink legati a determinate keyword, che hanno lo scopo di dotare l'articolo di un riferimento ad un certo prodotto, servizio o azienda.
Chiunque legga quel contenuto, dunque, entra a contatto con una promozione senza per questo essere infastidito da essa: gli articoli, avendo lo scopo di informare l'utente o di emozionarlo secondo la strategia dello storytelling, non si limitano ad una banale pubblicità, ma diffondono un vero e proprio contenuto informativo.
In altre parole, gli articoli o i video realizzati sfruttando il Native Advertising risultano utili agli utenti, che di conseguenza accettano di buon grado il baratto pubblicitario.
Perché il Native Advertising è così efficace?
Il Native Advertising non è un semplice spot, ma un sistema per ottenere la fiducia del consumatore, presentando la pubblicità solo a corredo di un contenuto realmente utile ed informativo.
Di conseguenza, per essere davvero efficace, è assolutamente necessario creare un contenuto che sia interessante, originale e che sia collegato con il settore di cui si occupa il brand, o al quale appartiene il prodotto o servizio reclamizzato.
Inoltre, il Native Advertising si rivela fondamentale anche per le strategie SEO e per il successo di un sito web su Google: grazie alla strategia di Link Building per creare i native link, si può aumentare il traffico verso il sito di riferimento e, di conseguenza, favorirne il posizionamento sulla SERP di Google aumentandone il PageRank.


Esempi di Native Advertising.
Esempi celebri sono le numerose aziende che hanno scelto di sponsorizzarsi attraverso il Native Advertising.
La Nike, ad esempio, ha investito tantissimo sulla produzione di articoli e guide dedicati al running, sponsorizzando il proprio abbigliamento e le scarpe.
E la Red Bull ha fatto la stessa cosa sotto forma di video dedicati al racconto delle avventure degli sportivi estremi.
Il Native Advertising può inoltre risollevare delle crisi editoriali e permettere ad importantissime testate giornalistiche di auto-finanziarsi, come avvenuto ad esempio con il New York Times.
Native Advertising significa, letteralmente, pubblicità nativa.
Si tratta di una nuova forma di promozione che nasce dall'intuizione del maestro del web marketing Dan Greenberg, e che punta tutte le sue carte sulla diffusione di messaggi pubblicitari all'interno di contenuti informativi, quali ad esempio articoli e video.
Il suo scopo è aggirare le difese immunitarie del consumatore, camuffando il messaggio pubblicitario infiltrandolo all'interno di un contenuto digitale, la cui lettura o visione spinge l'utente ad assorbire la pubblicità senza trovarla invasiva o fastidiosa.
Come funziona il Native Advertising?
Tecnicamente il Native Advertising è davvero semplice da realizzare.
Il suo funzionamento, infatti, si basa sul semplice inserimento di backlink legati a determinate keyword, che hanno lo scopo di dotare l'articolo di un riferimento ad un certo prodotto, servizio o azienda.
Chiunque legga quel contenuto, dunque, entra a contatto con una promozione senza per questo essere infastidito da essa: gli articoli, avendo lo scopo di informare l'utente o di emozionarlo secondo la strategia dello storytelling, non si limitano ad una banale pubblicità, ma diffondono un vero e proprio contenuto informativo.
In altre parole, gli articoli o i video realizzati sfruttando il Native Advertising risultano utili agli utenti, che di conseguenza accettano di buon grado il baratto pubblicitario.
Perché il Native Advertising è così efficace?
Il Native Advertising non è un semplice spot, ma un sistema per ottenere la fiducia del consumatore, presentando la pubblicità solo a corredo di un contenuto realmente utile ed informativo.
Di conseguenza, per essere davvero efficace, è assolutamente necessario creare un contenuto che sia interessante, originale e che sia collegato con il settore di cui si occupa il brand, o al quale appartiene il prodotto o servizio reclamizzato.
Inoltre, il Native Advertising si rivela fondamentale anche per le strategie SEO e per il successo di un sito web su Google: grazie alla strategia di Link Building per creare i native link, si può aumentare il traffico verso il sito di riferimento e, di conseguenza, favorirne il posizionamento sulla SERP di Google aumentandone il PageRank.


Esempi di Native Advertising.
Esempi celebri sono le numerose aziende che hanno scelto di sponsorizzarsi attraverso il Native Advertising.
La Nike, ad esempio, ha investito tantissimo sulla produzione di articoli e guide dedicati al running, sponsorizzando il proprio abbigliamento e le scarpe.
E la Red Bull ha fatto la stessa cosa sotto forma di video dedicati al racconto delle avventure degli sportivi estremi.
Il Native Advertising può inoltre risollevare delle crisi editoriali e permettere ad importantissime testate giornalistiche di auto-finanziarsi, come avvenuto ad esempio con il New York Times.
LASCIA UN COMMENTO
L'articolo ti è piaciuto o vorresti dei chiarimenti a riguardo?
Commenta! ti risponderemo il prima possibile